Questo era il frutto dello studio di tutta la vita d'un pittore tanto eccellente, quanto laborioso; e non c'era cosa indegna d'essere posta nel gabinetto di sua Maestà. Ma anche questi disegni erano in una confusione tale che era impossibile il goderli, e il Coypel prese l'assunto di dar loro quel bell'ordine, in cui sono di presente.
(161) Questi disegni erano di matita rossa con qualche tratto di penna.
(162) Lomazzo, lib. 3, cap. 5.
(163) Andrea del Verrocchio, fiorentino, pittore, scultore, architetto e orefice, morì a Venezia nel 1488. Egli d'ordine del senato lavorava in bronzo la statua equestre di Bartolomeo Coglinne. Il Verrocchio non potette mai più ridursi a maneggiare il pennello dopo che vide che Lionardo gli era tanto superiore.
(164) Il Cartone di Lionardo rappresentava due cavalieri che contrastavano uno stendardo. Questo gruppo era una parte d'una più grande storia, che era la rotta di Niccolò Piccinino, generale delle truppe di Filippo duca di Milano. Ce n'è una stampa intagliata da G. Edelenck da giovane, cavata da un cattivo disegno. Michelagnolo aveva rappresentata una truppa di soldati che sentendo sonare all'armi nel campo, escono precipitosamente d'un fìume, dove erano a bagnarsi per andare al combattimento. Il soggetto del quadro doveva essere l'assedio di Pisa fatto da' Fiorentini. Una parte di questo cartone è stato miracolosamente intagliato da Marcantonio. Questa stampa è chiamata Les Grimpeurs. Un'altra parte ne fu intagliata da Agostino Veneziano. Questi due cartoni stettero esposti nel palazzo de' Medici fino alla morte del duca Giuliano, ma poi disparvero senza sapere quel che ne sia stato.
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