Il Vasari dice che quel di Michelagnolo fu messo in pezzi, e che a suo tempo n'era rimaso un pezzo in Mantova nelle mani d'un dilettante.
(165) Raffaello stesso fece il suo primo viaggio di Firenze a solo fine di studiare questi cartoni. Il Vasari scrive che egli rimase così sorpreso della lor gran maniera, che egli allora prese la risoluzione d'abbandonare quella piccola e meschina maniera che gli aveva attaccato Pietro Perugino. Bisogna veder quel che dice lo stesso Vasari in favor di Lionardo nella fine della Vita di Raffaello.
(166) Lionardo, essendo caduto malato, Francesco I gli fece l'onore d'andare a visitarlo. Riempito di rispetto questo pittore riunì tutto quello che aveva di forze per testificare a Sua Maestà quanto egli era sensibile a questo eccesso di bontà; in quello istante un deliquio mortale lo sorprese, e il re, avendolo voluto soccorrere, egli gli spirò tra le braccia.
(167) Opera di Gio. Maria Ciocchi fiorentino, intitolata la Pittura in Parnasso.
(168) Il pensiero del frontespizio, la prefazione e le note di questa edizione del Riposo del Borghini sono dell'autore delle presenti noterelle.
(169) Due lunette del primo chiostro de' PP. Serviti di Firenze.
(170) E seguitano i loro maestri solamente, onde restano indietro.
(171) Parla di Leone Pascoli, che veramente era malissimo informato, inconsideratissimo, e digiuno di queste e d'altre materie, e nè meno avea l'abilità d'accozzare un periodo. Da queste lettere si vede quanto sia falso quel che dice del Gabbiani nella Vita del Luti.
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