(267) Ci furono i Gennari, parenti e scolari del Guercino, che imitarono così bene la sua maniera, e specialmente Cesare Gennari, che i suoi quadri si prendono talora per opere del Guercino.
(268) Guido copiò la s. Cecilia di Raffaello, che è a s. Gio. in Monte in Bologna, e questa copia è in s. Luigi de' Francesi in Roma nella cappella di questa Santa.
(269) Non era tanto fanciullo, ma piuttosto uomo fatto. L'originale di questo quadro è nel Palazzo de' Pitti, e la copia d'Andrea è presso a S. M. il Re di Napoli, e sto per dire che ora è più bella dell'originale.
(270) Si può aggiugnere un altro contrassegno per conoscer gli originali dalle copie ed è che nelle copie non vi si veggono mutazioni, nè pentimenti, che negli originali vi si scorgono quasi sempre.
(271) Gio. Francesco Grazzini detto il Lasca.
(272) Mi pare contro l'opinione del Baldinucci, che l'esempio del carattere spieghi perfettamente la maniera di conoscere le pitture. Poichè siccome col vedere molte e molte volte il carattere dello stesso scrittore, anche senza esaminarlo parola per parola, e osservare la diversità della formazione di esso, si conosce di chi egli è; così dal vedere un quadro d'un pittore, di cui se ne siano veduti molti altri, tosto, senza talora pensarvi un momento, si giudica chi ne sia l'autore. E siccome chi ha più pratica di uno scritto, perchè ne ha veduto più che nessun altro, più facilmente e più sicuramente ne conosce la mano dello scrittore, così chi ha vedute, v. g., pitture di Tiziano più di qualsisia altro, riconoscerà con più certezza e facilità un quadro di questo eccellentissimo maestro.
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