Ove son piú belle Albe in ciel sereno?
Od Esperi piú chiari?
Ove di Flora e di Vertunno, o menoOve son di Pomona i numi avari?
Sul dorso ampio dei mariQui ti conduce a volo
Cerere da lontan prore infinite,
E dall'avverso poloPer l'onde appena in fra gli antichi udite
Qui ti sparge tesor nuova Anfitrite.
Ma se, cessata la prima maraviglia per la bellezza della scenica prospettiva, chiedi a te stesso chi potè inalzare palagi cosí splendidi e in sí gran numero, che forse non ne racchiude altrettanti il reame intero di Francia, non sarà minore la tua meraviglia per la virtù d'un popolo che, al dire del Giordani, serbò viva piú che altrove la fiamma del valore italiano. Le creste di quelle montagne, coronate di forti, attestano l'eroica difesa di Massena e la costanza ancora piú eroica dei cittadini; que' giardini, quelle marmoree colonne che, ordinate a doppia galleria, soprastanno e quasi si specchiano nell'acque del porto, ti ricordano Andrea Doria che, solamente col terror del suo nome, sgombrava il mare dai Barbareschi; in quel palazzo accogliea a convito Carlo V, Filippo II, e rinunziava alla signoria di Genova, per aver titolo di padre della patria e restauratore della pubblica libertà; poco lungi, nell'acque stagnanti della darsena, cadeva e periva miseramente co' suoi magnanimi divisamenti Luigi Fieschi; e una caterva di scrittori dilaniavano atrocemente il suo nome, come avrebbero dilaniato quello di Cesare, se a Cesare incogliea la sorte di Catilina. Su quella piazzetta, ivi presso, deponeansi le trionfiali spoglie di Palestina, dell'Asia Minore, di Almeira, di Tortosa e di Minorica, che i guerrieri genovesi, preludiando alle crociate, aveano strappate ai Mori di Spagna, e anteriormente, a quelli di Tunisi e di Sardegna.
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