I Francesi entravano vittoriosi nella città cosí a lungo e fieramente contrastata dai soli popolani... nel fasciar le ferite di tuo padre moribondo, udia lo scalpito dei cavalli, lo squillo delle trombe, e, lo crederesti?... gli applausi di gente cittadina che rientrava vincitrice coi forestieri. Tuo padre, all'udir quelle grida, si stracciò le bende furiosamente, e riaperse le ferite; raccogliendo poi le sue forze, mi disse solennemente: — Bianca mia, ringrazio Iddio della morte che mi toglie veder la gioia di traditori; solamente mi strazia l'anima l'abbandonarti e abbandonar teco il nostro Emmanuele. Non possiamo lasciargli nulla; ma ciò non importa. Quando sarà adulto, se il braccio e il cuore di lui somiglieranno a quelli di suo padre, rimettigli questa scure, questa balestra che io portai tante volte all'arrembaggio... — e moriva!
Il giovane, lacrimando e riaccendendosi al tempo stesso nel desiderio della gloria e della vendetta:
— Padre mio, esclamava, il sangue che tu mi hai dato, m'arde sí nelle vene, e saprò versarlo!
Ma la buona vecchia, acquetandolo, proseguiva:
— Allora ci innalzarono quella fortezza là sulla roccia della Lanterna, e per meglio svergognarci, la disser Briglia. Si rizzarono le forche, e coloro che aveano combattuto piú fortemente, vi perirono come assassini. Lo stesso Paolo da Novi(1), l'amico del padre tuo...
— Paolo da Novi, interruppe il giovane, il tintore creato doge?
— Quegli appunto. Venduto da un infame alle vendette dei Francesi, mentre tentava salvarsi a Roma, fu strascinato, come un ladro, sulla piazza del palazzo pubblico.
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