Pagina (24/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma procediamo nel nostro racconto.
      Quella pioggia sterminatrice, come abbiam detto, durò dieci giorni; le navi francesi capitanate dal figliuolo del gran Colbert, cui si doveva per memoria del padre missione piú onorevole, fronteggiavano tutta quanta la città, poiché dalla rupe della Lanterna si stendevano sino alla foce del Bisagno. Nella furia maggiore delle bombe, i soldati francesi tentarono uno sbarco ad ambo i capi di Genova, ma i cittadini, cui fu dato finalmente di venire alle mani uomo contro uomo, gagliardamente li respinsero, li rincacciarono sulle navi, donde quelli continuarono impunemente a fulminare i tetti e l'inerme popolazione. L'onore di S.M. il gran re Luigi XIV non era ancora soddisfatto; esigeva che il Doge, Lercaro e quattro senatori si recassero a Parigi, ed umilmente lo supplicassero di perdono e di misericordia; e siccome papa Innocenzo XI lo scongiurava a voler desistere da quello scandalo, il monarca rispondeva non poter compiacere a S. Santità senza pregiudizio del proprio onore. E veramente quell'atroce bombardamento era stato onorevole, degnissimo del gran re; e quest'onore gli venia tributato, a misura del merito, perfino da uno storico francese(3), laddove dice che cotesto atto fu un attentato al diritto delle genti e l'azione furibonda d'un monarca ambizioso che volea incatenare tutta l'Europa. La carità di patria e il timore di un nuovo bombardamento indussero il Lercaro e i suoi colleghi a recarsi a Parigi, dove egli interrogato che vi trovasse di piú singolare, rispose il vedermici!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Colbert Lanterna Bisagno Genova Luigi XIV Doge Lercaro Parigi Innocenzo XI S. Santità Europa Lercaro Parigi