La lezione fu dura ma profittevole ai Genovesi, che accrebbero le difese verso il mare, fortificando di artiglierie il Molo nuovo e la Lanterna. E vennero a farne esperimento gli inglesi la prima volta, nel 1745, con undici navi da guerra e quattro palandre; ma dovettero ritirarsi tra le fischiate del popolo e tra le palle de' cannoni.
Ricomparvero nel 1800; e il popolo genovese, non escluse le dame che accorreano sopra le mura, prendea molto diletto dalle serenate alla Keith, poiché l'ammiraglio inglese Keith solea regalarli ogni sera di una tempesta di bombe affatto innocue per la soverchia distanza in cui le batterie del Molo e della Lanterna teneano le navi inglesi. E partirono nuovamente tra le fischiate del popolo, lasciando inconsolabili i monelli di strada, i quali si accapigliavano tra di loro per correr primi a spegnere ed a raccogliere qualche bomba che per avventura cadea nelle vie. Ma gli Inglesi si ricordarono anch'essi molto opportunamente e con una magnanimità senza pari, della polvere inutilmente spesa, mentre Genova stava in armi; e quando le sorti aveano deciso, le imposero di riscattare perfino le catene degli schiavi e le pubbliche carte che si conservavano negli archivii. Quale è l'animo onesto che non senta pietà e ribrezzo nel vedere una gran nazione, annoverata tra le prime nell'umano incivilimento, abbassarsi ad uno strazio, ad una rapina di cui si adonterebbero i Barbareschi? La giustizia e la morale non è forse una sola per le nazioni e per l'individuo?
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