Da questo vero in que' tempi cantato dal divino ingegno di Lodovico Ariosto, e che tanti secoli non hanno ancora falsato, ne originava una sentenza che suona comunemente fra il nostro popolo; Il terreno d'Italia chiude zolfo che abbrucia le suole a chi non è di casa.
EMANUELE CELESIA.
ADELASSIA ED ALLERAME
I
Perché la leggenda pia e commovente fu relegata alla veglia delle femminette e dei fanciulli, come indegna di occupare i passatempi d'un ingegno delicato o di un eletto uditorio?... Ecco perché non abbiamo poesia nel senso semplice ed originale della parola, e perché non ne avremo forse mai piú.
J. COLLIN DE PLANCY.
Uno dei piaceri piú soavi, piú nobili, e dirò anche, piú malinconici che si possano gustar viaggiando, perché sorgente di care e gravi meditazioni, è quello di perlustrar collo sguardo le scritte funebri di cui sono istoriate antiche lapidi, scritte che compendiano talvolta in poche parole una lunga vita di dolori, di virtù, di sacrifizii; sventure e glorie, casi di amori lacrimevoli, racchiusi in una tomba, e che spesso ti commuovono quanto le catastrofi rumorose delle nazioni, poiché, talvolta la storia d'un cuore non è meno interessante di quella d'un popolo. — Le ceneri, racchiuse in quel mausoleo, composero un giorno la bellissima giovinetta che fu sovresso delineata in atteggiamento d'un soave riposo; sognava ella forse una corona di sposa per il domani, e la morte, sorprendendola, le preparò un freddo letto sotto il coperchio d'un sepolcro; quel guerriero, armato da capo a piedi, stringe ancora la spada tra le mani raccolte al petto; e ti ricorda l'eroica imagine di Bajardo, il cavaliero senza rimprovero e senza paura, che bacia, moribondo, la croce dell'elsa, e compiange il suo vincitore, traditor della patria; quel santo vescovo, in abito pontificale, cogli occhi chiusi, colla fronte appoggiata sulla destra, non sembra che mediti, in cosí augusto raccoglimento, la fugacità della vita, il mistero della morte?
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