Allerame, sempre inginocchiato, dopo alcuni momenti di muta ma ardentissima preghiera, gettò uno sguardo sul volto piamente raccolto di Adelassia, e pensando alla sublime devozione, all'amore, al coraggio di quell'inerme giovanetta, ai disagi del cammino, all'amarezza dell'esiglio che sfidava per lui solo, la prese di bel nuovo per mano, e ripetè fra se stesso il già fatto giuramento.
Raccogliendosi quindi col solitario a tranquilli ragionari, Igildo lo interrogava avidamente sugli antichi compagni d'armi; e le memorie dei giorni andati si riaccendevano nella sua mente colorate, direi quasi, da quella luce misteriosa che rende cosí caro, cosí mesto il tramontare del sole.
— "Che addivenne di Gherardo?
— "Morto sul campo di battaglia.
— "E Adalberto, quel soldato non men leggiadro che valoroso?
— "Si ritrasse dalla corte e vive solo in esiglio volontario.
— "E Siginaldo, quell'anima integra e generosa, cosí prodigo del proprio sangue, e d'utili e coraggiosi avvertimenti al suo principe?
— "Fu calunniato, e cadde vittima d'un'ingiustizia.
— "Oh i compagni de' miei anni giovanili! esclamò il vecchio con dolorosa esaltazione; oh le notti vegliate insieme sotto la tenda tra l'esultanza della battaglia promessa per il domani! e le speranze dell'avvenire e la fidanza di se stesso! Se tu sapessi, o giovanetto, come il cuore d'un vegliardo può ancora palpitare d'una vita che piú non è sua! Ma tutto ha ormai percorso il proprio cerchio, e tutto è dimenticato... tranne da questo cuore che Dio solo può consolare!
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