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      Per gli atti ancor dell'esercizio umile.
      TASSO, Ger.
     
      Volgea appunto questa stagione, ma la brezza gią pungente annunziava un duro inverno; e qui giungevano, verso sera, un giovanetto ed una giovinetta, affranti amendue dal cammino, ed in vista di pellegrini. Il giovane, alto e leggiadro della persona, sostenea al braccio la sua compagna, e avea nel volto e nel portamento tale una dignitą e gentilezza che, a primo sguardo, ti si palesava d'illustre grado. La giovanetta, grave e serena in volto, dagli occhi azzurri, dalla bionda capigliatura, ritraeva il tipo della bellezza germanica, i modi e l'incedere di persona non usa a premere col piede delicato le zolle dei nostri campi.
      E questi erano i nostri due fuggitivi, Adelassia ed Allerame, scampati alle insidie de' loro persecutori, ai pericoli del mare, ai travagli di lunga via.
      Cominciano ora una nuova vita, diversa in tutto dall'antica per affetti e per abitudini. Allerame dovea sostenere la propria e l'altrui esistenza col sudore della sua fronte, colla fatica delle sue braccia; e Adelassia, sotto il tetto d'un rustico abituro, avea dimenticate le splendide sale, le dame, i cavalieri della reggia paterna. Un solo affetto riempiva in quelle due anime il vuoto immenso, che le mutate sorti aveano aperto nel loro modo di vivere. Al chiudersi della giornata, mentre gli allegri contadini discendevano dalle colline circostanti per raccogliersi nella chiesuola ai devoti tocchi dell'Ave Maria, traeano anch'essi, i nostri sposi, colla buona gente di villaggio, e amavano unirsi alla preghiera di quelle anime semplici che venivano a ringraziare Dio del pane quotidiano onestamente guadagnato.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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