— "E l'esercito, rispose pronta Adelassia, non apre forse a chicchessia il cammino della gloria? un asilo sempre nobile alla virtù ed al coraggio? Oh quando vedrò un elmetto sulla fronte cosí leggiadra, cosí vivace del mio primogenito, — va! — saprò dirgli senza piangere, — la tua carriera è quella dell'onore, e vestito di queste spoglie, a difesa della tua patria, soldato e principe sono una cosa!
— "Il nostro Arrigo sarà soldato! — E la fronte di Allerame ringiovaniva, il suo sguardo si riaccendeva, come quello dell'aquila, che dalle sbarre della sua gabbia di ferro travede per un momento il sereno dell'orizzonte e la cima delle montagne; — ed io potrò rimettergli la mia spada, e dirgli ancora: va, rivendica la fama di tuo padre, dimostra l'altezza de' tuoi nascimenti coll'opere del tuo braccio: sii grande, e generoso! — E il vecchio soldato ruppe in lacrime, e si nascose la fronte tra le mani.
Trasse quindi da un ripostiglio una ricca spada, che Adelassia gli avea rimessa, come premio della vittoria d'un torneo, e che egli avea sempre conservata con un rispetto, direi quasi, religioso. Rimirandola ora dopo tanti anni, in condizione cosí diversa, e percorrendo col lampo della memoria le vicende della sua vita:
— "Questa spada, soggiungeva, la ricevetti dalle tue mani, o Adelassia, ed era cavaliero, e tu bellissima ed invidiata sopra tutte le dame della corte imperiale! Ma l'acciaio di questa spada, ravvolta in rozzi cenci, non scemò di lucentezza, come l'anima mia non scemò punto dell'amor suo, della sua fede, del suo coraggio.
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