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      Quest'uomo è Cristoforo Colombo, che muore povero, rassegnato, e non chiede altro trofeo sulla propria tomba, che un gruppo di catene;
      Quest'uomo è Andrea Doria, che antepone alla signoria della patria, offertagli da Carlo Quinto, il titolo di padre e di primo cittadino della repubblica;
      Quest'uomo è Canaris che, distrutta la flotta turca, appena tocca il lido della sua patria, corre a prostrarsi e a render grazie innanzi all'ara della Vergine;
      Quest'uomo insomma è il vincitore di Lepanto, di Navarino e d'altre mille battaglie, l'erede di tante glorie, è l'onesto, l'intrepido, il religioso marinaio, il piú bel tipo della classe del popolo.
      Ma l'uomo di cui parleremo, è ben lungi dalla fama di Colombo, di Doria, di Canaris; il suo eroico sacrifizio, argomento di questo racconto, è di que' tali che la storia non registra; ma che il popolo sa raccogliere e conservare nei modesti suoi focolari, come la sacra fiamma della vestale; e noi non possiamo presentargli miglior racconto della vita di que' generosi che da lui nacquero, grandi solamente della grandezza dell'anima loro.
     
      II
     
      Alessio, nella riviera di ponente, sede antica degli Ingauni, popolo bellicosissimo, ti si presenta, venendo dal mare in scena pittoresca sul declive della montagna. La natura fu matrigna agli abitanti di questo villaggio, poiché non diede loro che pochi oliveti, nudi greppi, donde trarrebbero a fatica di che sostentar la vita un solo mese dell'anno; ma attivi, probi, coraggiosissimi, riparano colle forze dell'animo e coll'industria al difetto della natura.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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