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      E qui nuovo spettacolo di pietà e di orrore gli si dovea presentare, quasi ogni cosa congiurasse per rimuoverlo dal suo proposito. Mezzo sepolto nell'arena e mezzo nascosto da erbe marine, travide un corpo umano, i cui miserandi avanzi disputavansi tra di loro un branco di cani ed uno sciame di uccelli carnivori. Jacopo gli si avvicinò, e inginocchiatosi accanto al cadavere, lo guardò in volto, pieno d'un sospetto orribile, che gli strinse le vene e i polsi. Gli occhi dell'infelice, strappati forse dal rostro degli avvoltoi, piú non erano; e solamente alga e sabbia ne riempiano le cavità ossose; sul volto scarnato e lurido penzolavano alcune ciocche di capelli che que' feroci animali gli avevano strappate dal cranio; allo stinco del piede, già biancheggiante e fatto scheletro, pendea un anello di ferro irruginito. Mentre Jacopo tentava di rintracciare qualche notizia su quel volto, un raggio di luna brillò tra le ossa del petto di quel cadavere, e rifulse una crocetta che l'incognito portava al collo. — Se tu eri cristiano, disse Jacopo sommessamente, come, certo, questo segno me lo dimostra, e schiavo, come appare da questo anello, abbi sepoltura da un tuo fratello. Riposa in pace, e serba teco questo segno della nostra fede, questo caro ricordo della tua patria, della tua famiglia. Chi sa forse che la tua madre o la tua fidanzata, simile alla mia Maria, non ti aspetti nella vuota casa; e tu, qui giaci cadavere abbandonato! Se i Barbari non conoscono il nostro Dio, avessero almeno in te rispettato il volto umano!


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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