Mio padre solea dirle: — Non sai apprezzare ciò che importi esser moglie d'un gentiluomo del re di Spagna!
Il cuore di Eloisa e di Edoardo sanguinarono a questa subita rivelazione d'una vita di dolori e di sacrifizi, che quell'anima affettuosa e pia avrà consumata tacitamente tra i buffoni e i bricconi ingallonati che la circondavano. Oh quanto avrà sofferto tra queste mura prima di spegnersi!
— E morta giovane! — ripetè Eloisa fra se stessa non senza un triste presentimento, rimirando il volto di quella donna coll'affetto di un'amica, di una sorella. Edoardo osservò gli occhi della Contessina, discese nei secreti di quell'anima, ma quindi per vincere la commozione sua propria:
— E quel fanciullo che le sta accanto, ripigliava il giovanetto, quel fanciullo con fronte cosí serena, con uno sguardo cosí espressivo, cosí sorridente?
— Fu l'unico figliuolo, rispose il Conte, di quella che or ora abbiam veduto; ben presto rimase orfano della madre.
— Come fu? è dunque morto? — ripigliò vivamente Edoardo, già prevedendo nuove sciagure sul capo innocente di quell'angioletto.
— Sí, rispose il Conte con fredda indifferenza. Somigliava in tutto a sua madre: buon cuore, ma testa romantica. Partì solo per l'America quando gli Stati Uniti ruppero guerra all'Inghilterra; potea vivere tranquillamente a casa sua, e andò a morire su quelle spiagge in difesa di barbari, di ribelli.
Edoardo contemplò a lungo le sembianze di quel fanciullo che, fatto adulto e rimasto orfano, abbandonò gli agi del suo castello, sdegnoso al certo di quella vita e di quelle memorie; e volgendosi quindi ad Eloisa, cogli occhi innondati di lacrime, le diceva sommessamente:
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