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      — Giovane malaugurato! non vedi come la notte si rabbuia, non senti alle tue spalle l'anelito divorante della morte! Ella stende la sua falce sopra il tuo capo, e nessuno può salvarti; allontaniamoci da questa scena.
      La Contessina si chiuse nelle sue camere, piena di una trepidanza, di un'ansietà indefinita che non tardò a popolarle di fantasmi spaventevoli il sonno breve e interrotto. — Le pareva di seder sola, pensierosa nella sala dei ritratti, e fissar gli occhi pietosamente sull'imagine di quella donna che la sera innanzi, in compagnia di Edoardo, tanto l'avea commossa. Un raggio fioco ed amoroso, come d'un sole che tramonta, accarezzava la fronte di quella donna, e accrescea vaghezza e malinconia alle sue forme cosí soavi, cosí gentili. Oh meraviglia! il baleno della vita ha penetrato quelle pupille; quel labbro si è commosso, atteggiandosi ad un sorriso; quel petto ha palpitato!... l'imagine tutta quanta si spicca dalla parete e sta dinanzi ad Eloisa, persona viva e parlante.
      — Oh Eloisa, parea dirle quell'estinta, affissandola colla affettuosa confidenza di due amiche del pari sventurate; quale nefando caso ti condusse a consumare la tua giovinezza in queste luttuose sale! Un altro piede, prima del tuo, ha logorato, strascinandosi lentamente per agonia, il pavimento che tu premi, e votò il calice, infelicissima, che ti è riservato!
      — O donna, rispondeva Eloisa piena d'amore, di meraviglia e di riverenza, sei tu veramente cosa viva? Vieni tu a riabitare questi luoghi per consigliarmi e consolarmi nella mia solitudine?


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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