Il volto della Lisa, già sicura de' suoi danni, si contrasse stranamente; i nerissimi suoi occhi si fissarono con un'immobilità spaventevole; non disse parola, non pianse, ma le arterie delle sue tempia battevano violentemente e tradivano la quiete apparente, minaccevole de' suoi lineamenti.
Quella Lisa cosí scherzevole, cosí ammirata nelle feste e nelle danze del villaggio, disdegnava la compagnia delle amiche, e cercava nascondersi allo sguardo di tutti. Ma talvolta fu veduta nel fitto della notte, mentre la tempesta imperversava piú fieramente, sola, seminuda, scarmigliata, correre alla spiaggia; porgea l'orecchio al sibilare del vento, al gemer cupo delle acque spezzate tra gli scogli; e lo strillo dell'alcione che aleggia con lento volo sulla schiuma dei marosi, la scosse subitamente quasi ella udisse la voce del suo Benso. Povera Lisa! Tu siedi nella notte che ti circonda sull'aspra punta di quello scoglio; la tua nera capigliatura, sconvolta dal turbine, è stillante per lo spruzzo dei flutti; né senti il freddo soffio dell'aquilone che ti flagella nel petto. Chi può dire la tempesta che ti freme nel cuore, e l'amarezza delle tue lacrime che cadono su quel macigno; le tue lacrime d'innamorata, le piú cocenti, le piú crudeli che ciglio umano possa versare!
La vecchierella, inconsolabile per il lento consumarsi della sua cara figliuola, finì i suoi giorni, accorciati dal cordoglio; e Lisa, rimasta sola, scomparve dal villaggio.
Taluni affermarono d'averla intraveduta, in abito di marinaio, sopra una galea genovese che facea vela per Barberia.
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Lisa Lisa Benso Lisa Lisa Barberia
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