Si recava forse ella stessa in que' paesi per aver sentore di Benso, per riscattarlo, offerendosi in iscambio di lui? Altri sospettarono, che dall'alto dello scoglio, dove spesso solea raccogliersi, fosse caduta in mare; ma le acque non rigettarono alcun cadavere.
Rimanea solo il velo nuziale della povera Lisa sospeso all'altare della Vergine; trascorse un anno, e i nomi di Lisa e Benso erano affatto dimenticati.
IV
La sera del 2 novembre, mentre i buoni terrazzani stavano accolti nella chiesa parrocchiale, e salmeggiavano per i loro defunti — forse in quel giorno il cuore di qualche sventurato si ricordò di Lisa e di Benso, che l'anno prima, giovani, fidanzati, aveano pregato nella stessa chiesa — entrò, sul far della notte, una giovine pellegrina, e senza badar punto ai circostanti, si recò difilata ai piedi dell'altare della Madonna. Il volto di lei era abbrunito dal sole, estenuato dai patimenti e dalla fatica, e coperto d'un pallore che tenea del marmoreo. La pellegrina, poco osservata, poco distinta nell'oscurità della chiesa, abbassò il volto sulla balaustrata e restò immobile.
Finirono le salmodie funebri; si spensero i lumi intorno al feretro, situato in mezzo alla chiesa; la folla uscì, scomparve; e tutti si raccolsero nelle loro umili abitazioni, dove brillarono ben presto mille lumicini. Ma le casette del povero Benso e della Lisa erano oscure e deserte; l'erba vestia le pietre del limitare.
La pellegrina, che il nostro lettore avrà già riconosciuta, rimasta sola, sorse in piedi, e risoluta staccò il suo velo dall'altare della Vergine.
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