Ma appena un barlume antelucano rischiara l'orizzonte, scompaiono, e il luogo ritorna arido, solitario, e direi quasi spaventevole.
PIETRO GIURIA.
GIULIO ROSSELLO
I
In mezzo a un ampio bacino formato da una gran cerchia di monti, di collinette amenissime, piantate di viti e tutte sparse di case, dove la robustezza degli uomini, il roseo colore e la vivacità delle forosette, e una precoce svegliatezza di mente ne' fanciulli attestano la salubrità dell'aria pura ed attiva, giace il cospicuo luogo di Sassello, lontano trenta circa miglia da Savona, sua città provinciale. Questo territorio, che veniva dipinto dal Bruvsoni come uno dei piú belli e dei piú ricchi fra quanti ne avesse la repubblica genovese di qua dai monti sui confini del Monferrato e delle Langhe, fu primamente posseduto dai marchesi di Ponzone, antica ed illustre famiglia Aleramica. Successivamente passò, non è chiaro in qual modo, alla repubblica genovese, ed a questa venne usurpato, insieme ad Oneglia, dai Signori D'Oria nel 1332, secondo narra l'Accinelli(15), cioè nel tempo stesso che, pei torbidi suscitatisi, i signori Spinola si impadronirono di Busella, e di varii castelli adiacenti, di Monaco i Grimaldi, e i Fieschi di Varese con tutte le comarche della riviera di Levante. Anche il paese di Sassello, che i D'Oria tennero come mero allodio per piú d'anni trecento, ebbe a provare le funeste conseguenze delle discordie cittadine; perocché mentre ribollivano in Genova le fazioni degli Adorno e dei Fregoso, i D'Oria, che parteggiavano per questi, si ritirarono nel loro feudo, ove stettero per lungo tempo in assedio.
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