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      Ivi pure è conflitto di parere fra i dotti; a noi basti il sapere che gli Etruschi, forse per farsene antemurale alle correrie dei Liguri, se ne impossessarono: anzi, a cagion del suo porto (fosse, come vogliono alcuni, il golfo della Spezia, od altro ne avesse, come è opinione piú ricevuta, lungo la Magra, presso alla città), Luni divenne ben presto centro della loro potenza marittima, fu sede di un Lucumone ed una fra le dodici città dell'Etruria. Roma nel decimoquinto secolo le ruppe guerra e la dominò; teatro delle cartaginesi e romane contese, e delle civili lotte fra Cesare e Pompeo, ebbe lungamente a soffrire: finché depredata dai Longobardi, distrutta dai Saraceni e Normanni a più riprese, giacque annichilata, né piú rinverdì la sua gloria, neppur quando venne da Carlo Magno, come opinano alcuni, data in feudo alla Sede Apostolica. A queste miserie, aggiungi lo straripamento(22) del fiume, che lasciato alle proprie licenze, formò paludi e viziò l'aria d'influssi maligni, per cui gl'infelici terrazzani vedendo la loro città quasi ridotta a maremma, e non potendo sopperire al gravissimo spendio di riparare a tai danni, a poco a poco l'abbandonavano. Già da piú anni i loro vescovi abitavano in Amelia ed in Sarzana, quando nel 1214 una bolla d'Innocenzo III trasportò la sede vescovile in quest'ultima città. Di qui la finale rovina: la fama di sí replicati sinistri vive tuttora nel popolo e ne racconta le piú bizzarre avventure.
      — È appunto di queste memorie, allora risposi, ch'io corro in traccia, e assai tenuto io ti sarei, se non ti fosse a tedio raccontarmene alcuna.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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