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      Come mai descrivere le diverse espressioni dei volti, i diversi atteggiamenti di questa turba infelicissima!
      Muset parea egli stesso commosso a quello spettacolo; ma l'altera regina dei barbari, di lui moglie, ne gode secretamente con orgoglio feroce. Splende sulla fronte di lei una corona tempestata di gemme; un gran manto di porpora, ricamato alla foggia orientale, le ondeggia dietro le spalle; un pugnaletto ritorto e gemmato anch'esso si raccomanda al ricco cinto che le stringe la persona. Accanto al marito, ella incede fra un doppio ordine di prigioniere incatenate e ginocchioni, che stendono a lei le mani, ed implorano invano quella pietà cui ben hanno diritto da un'altra donna. Ma i fati si compieranno — e quel diadema e quella fronte lorderansi nella polvere; il cielo e la natura saranno vendicati.
      Non rimanea intatta che la chiesa maggiore, asserragliata e difesa gagliardamente colla forza della disperazione da una mista moltitudine, uomini, fanciulli e donne, che vi si erano ricoverati. Fatto giorno, tutto l'impeto dei saraceni si rivolse a quella parte, avidi di superare l'ultimo ostacolo, e aizziti dalla cupidigia dei tesori che là dentro credean racchiusi. Già davan di mano alle scale per appoggiarle ai muri, congegnavan macchine per isforzare le porte, apprestavan fiamme per arderle. Ma intanto che succedeva nell'interno del tempio? —
     
      IV
     
      Il raggio del mattino accende in fiamma viva le gotiche invetriate della chiesa; rischiara le mille colonnette, trapassa gli archi acuti che vi scorrono tutt'all'intorno e ne illumina finalmente i piú secreti penetrali.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484