Ed invero le stesse cronache dei Pisani vengono quindi a specificare che questi luoghi occupati dai Genovesi erano le provincie di Torres e di Cagliari, antica residenza dei Mori. Poco importa al nostro argomento l'addentrarci maggiormente nella questione; pur troppo abbiam di certo che i due popoli vincitori si straziarono l'un l'altro duramente e lungamente.
Muset, scampato in Africa, nido sicuro de' suoi ladronecci compariva ogni anno in principio di primavera, dinnanzi le coste della Sardegna, e ne travagliava le guarnigioni, finché i Pisani, infastiditi da queste visite, risolvettero di attaccarlo come una belva nella sua tana. Corsero tutto quanto il litorale dell'Africa, occuparono diverse città, fra le quali Bona, l'antica Ippona, patria di Sant'Agostino; e costrinsero il tiranno a chieder pace.
Ma quest'uomo indomabile, insofferente d'ogni riposo, sebben vecchio di ottant'anni, mal comportando il freno impostogli, volle nuovamente tentar la fortuna. Chiamati i saraceni di Spagna, comparve inaspettato nell'acque di Sardegna; e tutta la ridusse in suo potere, tranne Cagliari, difesa gagliardamente dai Pisani e dagli abitanti.
I Pisani, stanchi di lunghe guerre, cadder d'animo all'annunzio di questi danni. Ma incitati dalla loro nobiltà e sostenuti dai Genovesi, non che da Caretani e dal marchese Malaspina di Lunigiana, mossero a riconquistar la Sardegna, e sopraggiunsero alle spalle di Muset, mentre questi si accampava sotto le mura di Cagliari. L'intrepido Musulmano salì in arcione, cacciò il cavallo contro i nemici ed accese una zuffa mortalissima, perché decisiva, sul lembo estremo della spiaggia.
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