Dragutte, infellonito piú che mai di vedersi fuggir di mano una preda vagheggiata e che già tenea per sicura, si volse a sfogar l'ira contro gli innocenti abitanti e le povere lor case. Non ci facciamo a descrivere questa scena di sterminio e desolazione, poiché tutte, dalla caduta di Troia sino a' dì nostri, si rassomigliano, colla differenza che si dà del ladro a Dragutte perché rubò un povero villaggio, e dell'eroe ai grandi conquistatori che rubarono nazioni e imperii. Dirò solo, attenendomi alla testimonianza del Bonfadio, il quale accenna(38) alla ventura del Majocco, che piú di cento Rapallini, fra cui trovavansi alcune bellissime giovanette, andarono prigionieri in terra barbara, e che ogni cosa fu messa a sacco e a soqquadro. Tuttavia il Dies irae soprastava anche a Dragutte, e il nostro marinaio non giurò inutilmente di vendicare l'insulto che era stato fatto alla sua fidanzata e le fiamme della sua patria.
V
ANDREA DORIA
Sotto il regno di Solimano, rivale di Carlo Quinto, la potenza dei Musulmani, vincitrice nella Persia, nell'Ungheria, nell'Africa, dopo aver tolta l'isola di Rodi ai Cavalieri di San Giovanni, e spogliati i Veneziani d'una parte dei loro dominii, copriva i mari delle sue flotte e preparava catene a tutta Europa. Del litorale degli stati barbareschi, che il cardinale Ximines avea acquistato alla corona di Spagna, da Orano sino a Tripoli, piú non rimaneva a Filippo II che Tunisi, Merz-el-Kébir e alcune città di minor conto. Il re di Spagna, bramoso di restaurare la sua fortuna nell'Africa, vi spedì il Conte d'Alcandeta con una flotta di dieci galere, perché cacciasse da Algeri e da Tripoli Dragut ed Haschem, figliuolo di Barbarossa.
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