— Questi panni valgono molto piú de' tuoi galloni; un marinaio genovese si adonterebbe di portarli; e si è per questo che il signor Andrea ne ha vestito te, come ne avrebbe mascherata una scimmia...
Ma in quella s'udì un colpo di cannone; era il segno della partenza. Il giovane marinaio, in cui forse i nostri lettori avranno già conosciuto Majocco, non potendosi piú rattenere, diè tale una spinta a quell'omaccione, che lo fece stramazzare, corse difilato verso Andrea Doria.
La figura di Andrea Doria era uno di que' tipi maestosi che tengono dell'ideale. La fronte alta, aperta di quest'uomo ti rivelava veramente esser tempio d'una grande anima. Il sopracciglio serpeggiante, lo sguardo vividissimo e la forma del naso leggermente ricurva, ritraevano lo slancio e la nobiltà dell'aquila; era un misto di franchezza militare, di bontà, d'alterezza che ispirava confidenza ed incuteva rispetto. Tale era insomma la maestà delle sembianze e la grandezza dell'anima che in esso balenava, che Carlo Quinto alla presenza di quest'uomo solea togliersi di capo il suo berretto imperiale.
— Ebbene, che domandi? — chiese il Doria tra il severo e l'affettuoso, al giovane marinaio che umilmente gli si accostava, e traendosi alquanto in disparte dalla sua comitiva.
— Perdonatemi, se ho ardito di penetrare sino a voi; ma fate che possa partire anch'io colla flotta. Dragut ha saccheggiato il mio villaggio; ed io feci voto di restituirgli la visita.
— Perché non ti sei presentato a mio nipote Giannettino, che deve comandare la squadra?
| |
Andrea Majocco Andrea Doria Andrea Doria Carlo Quinto Doria Giannettino
|