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      Comunque sia, certo è che Dragutte seppe trarsi d'impaccio, poiché nel 1545 lo vediamo ricomparire colla squadra turchesca all'assalto dell'isola di Malta. Que' cavalieri, poco cavallereschi verso le belle odalische, predarono il galeone delle sultane; e l'imperatore ottomano, acceso d'ira, giurò morte a quell'ordine e sterminio a tutta l'isola. Duecento vascelli turchi con sovressi quarantamila giannizzeri, salparono dal porto di Costantinopoli nella primavera di quest'anno, e strinsero d'assedio ferocissimo la città di Malta. Ma i cavalieri, poco disposti a ricevere la palma del martirio che i Turchi promettean loro, credettero miglior partito affidarsi alla propria spada, e tanto arditamente e felicemente l'adoperarono, sotto la condotta del gran mastro Lavallette, il quale, al senno della vecchiaia seppe unir la forza ed il coraggio della giovinezza, che i Turchi dovettero porsi in capo le corna della loro mezzaluna, e svergognati ritirarsene.
      Ma per Dragut la commedia volgeva all'ultimo atto; — una palla di cannone fece giustizia di tutte le sue ladronaie, e riempiè d'allegrezza que' poveri villaggi che tante volte avea saccheggiati. Nullameno, gettando uno sguardo alle cose che poco dopo succedettero, non possiamo compiutamente rallegrarcene; se la battaglia di Lepanto costringeva i Turchi ad esclamare che Iddio avea loro concesso l'impero della terra, e ai cristiani quello dei mari; l'anno appresso uscivano dal porto di Costantinopoli duecento cinquanta vascelli; e i Veneziani dovettero implorar pace a condizioni tali, che avresti detto i Turchi aver vinto a Lepanto.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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