Ma che vale! in certe anime fosche la luce della virtù e del bello non è che un lampo passeggiero. L'amore è somigliante al raggio del sole; se scende in acqua limpida, vi ravviva i colori dell'orizzonte, il verzicar delle piante con mille soavissime temperanze; se in acqua putrida e pantanosa, ne svolge vapori pestilenziali. E cosí avvenne nell'animo del castellano. La bellezza della donna, che chiameremo Enrichetta, avea indorato leggermente — ci si permetta il paragone — la superficie di quel lago d'acqua morta, e ne avea suscitato i maligni insetti, i serpenti, cioè le tristi passioni che vi covavano. Il Marchese sentì accendersi nelle sue viscere una fiamma sino allora sconosciuta, tale che per poco avrebbe spenta la cupidigia dell'ambizione. Si infinse d'accondiscendere ai voti della giovinetta; ma formò subito nuovi divisamenti, e pose la mira del suo strale avvelenato sul capo innocente della bella che lo supplicava.
E questa fu la prima scena d'un dramma spaventevole, cominciato tra il sorriso della natura e a' piedi d'un altare!
IV
IL VECCHIO SOLDATO
L'amicizia tra i due Marchesi fu riappiccata, o, per meglio dire, da una parte lo fu realmente, dall'altra, in apparenza e con sinistri divisamenti.
Abitava nel castello della Verrucola un vecchio soldato, uomo devoto fin dall'infanzia al suo feudatario, perché nato ne' suoi poderi, e quindi amorosamente accolto, quando l'età avanzata, la stanchezza e le ferite in guerra riportate, lo costrinsero a ritirarsi nel luogo natale.
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