Sopra l'una sponda del fiume si svolgono a poco a poco dalla nebbia e dall'ombre fuggitive i pittoreschi abituri dei contadini; sull'altra, le torri del castello della Verrucola si indorano al nascente sole; e su d'uno de' suoi spianati, all'ombra d'un pergolato, sta là raccolta la famiglia del Marchese: il padre, augusto vecchio, dalla bianca barba, dalle bianche e folte chiome che gli ondeggiano maestosamente sopra le spalle, avvolto in una gran veste di velluto, accarezza sulle ginocchia un pargoletto, il primogenito di suo figliuolo, la speranza della famiglia; la Marchesina, splendida di bellezza e commovente per materna tenerezza, s'appoggia in soavissimo atto sull'omero del marito, e tacitamente lo contemplano. Il marchese dell'Aquila fissa i grifagni suoi sguardi su quella scena di famiglia, e ben lo diresti il nibbio rapace che si libra dell'alte sue regioni sul nido insidiato della colomba.
— Quella famiglia e tutta la posterità loro non posso io dunque fiaccarla non altrimenti che un gruppo di vipere?
E chiaṃ uno de' suoi scherani piú fidati, una coscienza lorda di sangue e di tradimenti, senza Dio, senza patria, ma fedele al suo padrone, come lo stocco che porta a fianco è fedele alla sua mano; stirpe di ribaldi che scomparve finalmente coi trabocchetti che adornavano le dimore nobilissime di que' signori, e coi privilegi che si legavano all'autorità del castello.
Que' due uomini dalla sinistra guardatura mormorarono tra di loro poche parole; il servo abbasṣ il capo profondamente e part́; il Marchese rimase solo, con una gioia infernale che gli brillava negli occhi e nella fronte illividita.
| |
Verrucola Marchese Marchesina Aquila Dio Marchese
|