Il recente marmo del sepolcro è sparso da larga striscia di sangue che le sgorga dalla ferita, e quella scena non è illuminata che da lampada mortuaria sospesa alla vôlta del sotterraneo. Almeno le fosse dato di morire prima che il profano piede de' Mussulmani si avanzi a turbar la pace di quel recesso! lo sguardo d'un nemico non insulti alla sua agonia, e possano le stesse fiamme dell'incendio che divorano la fortezza ravvolgere in un gran rogo la sua spoglia incontaminata!
Nel decorso di quella notte, la greca principessa stava raccolta nelle sue camere, sola, rassegnata e piena di quella fede, che è il supremo conforto degli infelici. Come spiegare certi secreti del cuore umano! Sicura che quella notte era l'estrema per lei, che non era divisa dal suo fidanzato se non da barriera leggerissima, depose le brune vesti che avea portato sino a quel punto, e quasi sposa che si prepara alla nuzial cerimonia, ne assunse invece delle candide, e si ornò a festa! Il fragore del combattimento era cessato; le tenebre della notte si diradavano, e la luce del mattino, colorando i globi di fumo e di polvere che svolgevansi ancora dalla fortezza rovinata in gran parte, si posava dolcemente sopra la fronte d'Irene, che raccolta e genuflessa sollevava a Dio la preghiera del mattino.
In quel momento comparve Achmet sopra la soglia della sua camera. Eloisa sorse in piedi, gettò lo sguardo sereno, imperturbabile sul cavaliero, e lo riconobbe.
— Non temete, cominciò il giovane, avanzandosi riverente verso di lei; rassicuratevi; nessuno vi farà oltraggio nemmen collo sguardo.
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Mussulmani Irene Dio Achmet
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