Tre strade fan capo alle porte (or atterrate) di San Tommaso, che danno adito alla città da ponente: scorgesi a dritta quella dell'Acquaverde; in faccia a chi giunge, quella di Prè; piú sotto a manca, quella di Sottoripa, tramutata in questi ultimi tempi in quella di Carlo Alberto. Per le vie dell'Acquaverde e di Prè una grossa mano d'insorti, cui, schernendo gli Austriaci, davano il nome di Baciccini, correano ad assalir quelle porte, e levando altissime strida, le fulminavano; ma fosse tema o superbo disdegno, non rispose il nemico chiuso ne' suoi ripari a quelle moltitudini disordinate; talché in poco d'ora gli assalitori da per se stessi si sciolsero. Indi a non molto alcuni giovinetti audacissimi, tratto fuori un picciol cannone, lo trainarono con le tenere braccia a fronte di quelle porte, speranzosi di poterle a furia di colpi atterrare. E l'avrebbero forse battute, se un corpo di granatieri non si fosse prontamente scagliato sovra il cannone e posto in fuga quei coraggiosi fanciulli, mentre gran parte di cavalleria percorrendo la via dell'Acquaverde e strada Baldi, spazzavale a spade ignudate. Soffermavasi il popolo in armi sulla piazza dell'Annunziata, ove giunti i cavalieri tedeschi, furono salutati da tale una tempesta di moschettate, che gli costrinse a indietreggiar di carriera dopo aver perduto un di loro. I sollevati inseguirono i fuggitivi, e fino a che non furono in salvo, continuarono a bersagliarli con molta offensione.
Tetra la notte: piú furiose le pioggie.
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