In due altri portici ne' di seguenti si rifugiarono, adunandovi provvigioni per la difesa.
In sí fervido ardire, in tanto tramestio di cose, cupa rabbia cuoceva i soldati della repubblica. Ai quali, come prigioni di guerra in balia de' Tedeschi, ogni opera di consiglio e di braccio era disdetta; talché in modo alcuno poteano dividere le sorti dei loro fratelli. Rammentavano Seravalle, Tortona, Basignana e Zuccarello ove s'erano di tanta gloria coperti: e le presenti abbiettezze comparando ai passati trionfi, duramente fremevano che fosse loro conteso mostrarsi in città, quali s'erano in oste mostrati.
L'ignavia e i terrori della nobiltà genovese attirarono sovra il suo capo il biasmo di tutti gl'istorici. Oppongono taluni a tutta discolpa che, avendo la Signoria firmato capitolazioni col Botta, dovea la date fede tenere, la religione del giuramento serbare, tanto piú che se i tentativi del popolo fossero andati falliti, si sarebbe ogni danno e calamità rovesciata non già sull'infima plebe, ma sovra coloro che aveano in mano il fren delle cose. Io non adulatore di plebi, non di magnati, io del vero non timido amico, dirò che, avendo primo il Botta ogni fe' postergata, poteva la Signoria rompere a sua volta gli accordi. E posto anche che, come corpo, si possano i Padri difendere, chi potrà come individui escusare la loro viltà? L'armi dinegate in senato poteano i patrizi, tornati alle lor case, come semplici cittadini distribuire ai loro aderenti: doveano concederle, come padroni, ai loro vassalli, non racchiudersi in fondo dei loro palagi, e fin gli atrii di quelli contendere alla flagellata plebe che, lacerata da pioggia ventosa, si travagliava imperterrita per la libertà della patria.
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