I sacerdoti, inetti per l'età molta al peso dell'armi, salmeggiavano a Cristo in sacramento ne' tempii riboccanti di gravi vegliardi, di fanciulli e di donne, mentre scalze e colle treccie disciolte altre donne in lunga tratta scorreano le vie; sotto ogni effigie della Vergine il piè lento arrestavano: recitando il Rosario e umiliando a terra le fronti, il celeste aiuto invocavano sull'armi de' padri, de' mariti e de' figli. Tenero e solenne spettacolo, che al solo narrarlo spuntan sugli occhi le lagrime! Ma que' preti e frati all'incontro cui meglio diceva per giovinezza la lena, col Crocifisso sul petto e il fucile sul braccio scorreano animosi le file, e invocando il Dio degli eserciti e la loro libertà rammentando faceano quelle schiere invincibili. Religioso zelatore del publico bene, il P. Visetti un'altra volta presentavasi al Botta, tentando un'ultima prova. Fosse arte per guadagnar nuovo tempo, o fermo consiglio di negoziare la pace, il generale mostravasi pronto a cedere al popolo tutte le porte ed a sgombrare la città, ma un altro breve indugio chiedeva. Tornava il P. Visetti al quartier generale, ed esponea la proposta, ma ad una voce rispondevagli il popolo che più non erasi a tempo, e che sdegnava elemosine; talchè il buon Padre veggendo quelle schiere sì risolute accorrere come a danza festosa a battaglia, devotamente benedille, gridando: — Ho fatto quanto per me si poteva; ora aiutatevi, o figli. — E furon leoni.
Una così fitta tempesta di granate e di bombe si scatenò sui Tedeschi, che in poco d'ora ne fur sgominati.
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