Pagina (453/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il Botta ben conobbe il veleno della domanda, ma ingozzandola in pace, dicesi gli rispondesse del seguente tenore: — Non può formarsi, l'Altezza Vostra, un'idea di quel popolo. Diviso in vari rioni, e partito in fazioni, s'arrabatta per privilegi e dignità, e viene spesso alle mani; ma quando alcun pericolo ne minaccia le libertà, tace ogni odio, ogni umore di parti, e tutti uniti si stringono alla loro difesa, formando una lega piú salda che quella di Francesco I di Francia con Sulimano re de' Turchi. Governati dal pensiero che la libertà sia d'ogni terreno bene il maggiore, essi antepongono mille volte una libera morte ad una vita ingloriosa e servile. Perlocchè appena io vidi la intrepidezza e valor di quel popol, mi diedi rapido a fuga, temendo che, sbaragliato il mio esercito, non mi cacciasse addosso le mani e rinnovasse con me l'esempio del misero Vacher, il quale posto alla bocca di un grosso cannone fu dagli Algerini lanciato contro la flotta del De Schesnes che fulminava la loro città. E fu certo un prodigio che i nostri offiziali lor prigionieri non fossero in simil foggia fatti in aria volare, allorchè il generale Schulembourg, mio successore, assediava quella città, contro la quale, malgrado ogni sua militare perizia, non potè mai batteria nessuna innalzare, tanta era la gagliardia de' suoi difensori. E allorchè egli affranto dall'inutile assedio partiva, dall'alture de' monti i suoi generali sguardavano meravigliando le mura, i baluardi e le raddoppiate trincee, levando a cielo la virtù genevese.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Botta Altezza Vostra Francesco I Francia Sulimano Turchi Vacher Algerini De Schesnes Schulembourg