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      Batista Grimaldi e Giacomo Lumellini, i quali dovessero presiedere alle distribuzioni degli stipendi e delle provedigioni. Ogni parrocchia della città e de' sobborghi elesse i suoi deputati al Parlamento generale del popolo, tenutosi il dì 30 dicembre sulla piazza dell'Annunziata: si crearono per ogni parrocchia i capitani; tra i novantatrè consoli dell'arti se ne estrassero trenta da risiedere nell'assemblea popolare divisa in varie sessioni col nome di giunte. Vegliava alla politica e polizia dello stato la giunta degli inconfidenti, eguali in tutto agli inquisitori di stato: l'interina avea fra le mani i civili negozi e il buon governo; presiedeva agli affari del commercio e del mare quella della marina; venivano quindi quelle di guerra e di difesa, e la giunta secreta, talchè pareva evidente che il quartiere generale tutto volesse a sè trarre la somma delle cose. Aveva infatti notari collegiati che firmavano sentenze, editti e decreti: concedea e spedia passeporti, e quando il popolo cesse alla Signoria il fren del comando, furono questi atti depositati ne' pubblici archivi. Agli undici del gennaio di quartier generale trasferiva sua stanza nel palagio d'Ippolito Mari a Banchi, e vi trasportava lo stendale della Croce rossa in campo bianco, portante da un lato il motto di Viva Gesù, dall'altro quello di Viva Maria. Intanto i deputati delle parrocchie spogliavano d'ogni potere il sergente generale Gian Luca de' Franchi, che venuto in uggia al popolo per gli aspri ed orgogliosi suoi modi, fu assieme al suo fratello tradotto alle carceri.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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