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      Mal potersi i privati tesori serbare, se quello santissimo della libertà venga a perire; non fossero i presenti da meno dei loro avi che a questo sacro deposito tutte cose posposero. Esser debito di qual cittadino meglio prevalga per larghe dovizie anche ogni altro avanzare nell'amor della patria, ed egli primo esser pronto a dare non solo gli averi, ma il sangue fino all'ultima stilla a salute della repubblica. — Un tale discorso, e più il vedere i molti bellissimi argenti ch'egli donava alla patria, scossero i senatori, i quali tutti più o manco contribuirono anch'essi argenti e denaro, e fin l'istesse matrone recavano i loro monili alla zecca o all'erario, infiammate d'alto amor cittadino. Meritano fra tutti singolar lode Agostino Gavotti e Giuseppe Durazzo, l'un de' quali donò alla patria 4,000 genovine e l'altro 15,000.
      Mentre tai cose avvenivano, non poltriva dal suo canto il tedesco. Una fiera guerra ci stava egli apparecchiando; senonchè vista la concordia dei nobili coi popolani, che omai uniti zelavano la difesa della patria comune, ricorse a occulte pratiche e mene infernali per disgiungere gli animi, e così più facilmente signoreggiarci. Già da più dì vedeansi vagolare per la città uomini sospetti, che spargendo fra l'infime classi le più sinistre voci, aizzavanle contro la nobiltà. Questi infami emissarii dicevano, aver la Signoria per isfuggire lo sdegno dell'Austria macchinato di dare l'innocente popolo in preda alla tedesca rabbia; vano nome essere ai Padri la patria, solo curar di potenza; maturi essere i giorni di tutti schiacciare que' traditori che ingrassavano del sangue plebeo; doversi ritorre loro il comando: i nobili averli spolpati, il popolar reggimento porterebbe rigoglio e dovizie.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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