E pur quello sarebbe stato il solo momento per tornar Genova a' suoi antichi splendori. E in vero se i patrizi, il cui dominato cominciava ad aversi in uggia dal popolo, invece di tirare tutta alle sue mani la cosa pubblica e gli emolumenti onde nel vizio profondere, avessero chiamato il popolo a parte de' pubblici onori, la repubblica rinsanguinata di nuova vita non sarebbe caduta facile preda a chi primo vi stese l'artiglio; perocchè sol le repubbliche democratiche miste ponno vasti e durevoli imperii fondare, ed è noto che solo nel popolo vive lo spirito conquistatore, come lo spirito conservatore sta negli ottimati.
EMANUELE CELESIA
INDICE
Antica città di Luni
(parte prima)
Antica città di Luni
(parte seconda)
(Pietro Giuria)
Il castello dell'Aquila
(Pietro Giuria)
Il castello dei genovesi
(parte prima)
Il castello dei genovesi
(parte seconda)
(Pietro Giuria)
La torre del saraceno
(Pietro Giuria)
Le sei giornate di Genova
(Emanuele Celesia)
NOTE:
(1) Non tardò poi molto il suddetto Paolo a pagare la pena delle sue poco pesate risoluzioni, perché essendo fuggito a Pisa, e di là sopra un brigantino, comandato da un tal Corsetto abitante in detta città, dovendo essere trasportato a Roma, fu da quello per 800 ducati renduto ai Francesi, e condotto il 1° di giugno dell'anno seguente a Genova. Qui, poiché fu stato ristretto nel Castelletto per lo spazio di quindici giorni, venne condotto in abito di reo colle mani legate dietro nella piazza del palazzo pubblico, dove, asceso sovra un gran palco, sentì legger il processo e la sentenza.
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