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      (36) Questo era il metodo costante che teneano i Saraceni nel dividere tra di loro le prede.
      (37) I vincitori svizzeri con gli altri barbari, misero a sacco il borgo di Rapallo. La furia loro fu tanto grande che ammazzarono cinquanta uomini ammalati, i quali erano in un ospedale. E fu tanta la ruberia loro che si provocarono inimici, non solo i Genovesi, ma tutti gli Italiani. GIUSTIN. Ann.
      Francesco Spinola, detto il Moro, rompea l'anno appresso l'armata e l'esercito dei Francesi.
      (38) Ita pulcherrima virgo impetum, quem in miseros Rapallenses fortuna convertit, amoris beneficio subterfugit.
      (39) Mi valgo della permissione datami gentilmente dal cavaliere Bertolotti, per riferire il colloquio che ebbe egli stesso con questa donna, mentre avviavansi ambedue al santuario di Nostra Signora di Montallegro (Vedi il Viaggio in Liguria del suddetto autore). Questo racconto è presentato con tanta semplicità e sentimento, che, certo, il lettore ci saprà grado d'averlo riferito per intero.
      Continuo è il salire dei devoti al santuario. Gli infermi vi si fanno portare in seggiola, od anche sopra una bara a guisa di letto quando la gravezza della malattia non concede di fare altramente.
      In quest'ultima foggia io aveva veduto portar su per l'erta una donna, il giorno ch'io salii al santuario di Montallegro. Era una donna di mezzana età, colle spoglie della ricchezza intorno, ed il pallore della vicina morte sul volto. Io la incontrai nuovamente nel salotto dell'ospizio, ov'ella prendeva riposo.
      La cortesia c'impose scambievoli saluti.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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