Figuro che di una libra d'argento misto, che tenesse di finezza denari 22, netti dal rimedio, siano stati fatti quattrini numero 720 e forse meno 24 di detto numero. Delli quali togliendone a peso libre 144, vi sono in essi once 132 d'argento fino, e di rame libre 133; e sono in tutto quattrini numero 103.680. E per le fatture, lire 504, e venivano valutati denari 3 l'uno, che sono in somma lire 1296. Ma, tassandoli alla rata del fino che vi č dentro in ragion com'č detto, ciascuno d'essi vale denari 1 5/6 o circa, e fanno in somma lire 792.
E, quando anco alcuna sorte di dette monete fosse stata fatta di maggiore o minor lega o finezza un denaro o due o circa per ciascuna libra, nondimeno ciň a me poco importa in mostrare e per far conoscere la gran differenza o disproporzione che sia tra una sorte all'altra, nel conteggiarle, in quanto alli valori dati loro; imperoché, quanto al fino, tanto se ne trova esser in una sorte quanto nell'altra, sí come chiaramente nel sommario a capitolo XXXVII si mostra.
CAPITOLO XXXV
Breve discorso sopra le monete, e che si potrebbe anco tôrre l'argento non coniato.
Dalli suddetti essempi si puň vedere ch'essendo fatte le monete con simili ordini, cioč che siano cavate le fatture dal corpo di esse e poi, togliendole per li valori cosí dati loro, non si riceve il debito argento fino, qual essere dovrebbe nelle monete in proporzionata concordanza; onde si conosce che, se osservati saranno gli ordini proposti, si piglierá la debita e real proporzione del fino argento, in cambio del giá nominato per lire, soldi e denari, e, se bene si nomineranno lire, soldi e denari, si piglierá con effetto l'argento fino coniato per il suo giusto peso e valore.
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