Pagina (94/458)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E se ben anco i rimedi, i rami e le fatture fossero stati fatti entrare o di piú o di meno di quello ch'io dico, ciò a me poco importa in voler mostrare il fatto di tutto questo maneggio. Ed ancora saper si dee che per li tempi passati si sono usati e che anco di presente si usano gli ordini diversamente da una zeca all'altra, e che poche volte si è ritrovato che una zeca di un dominio abbia usato di fare quelle medesime spese che siano state fatte in altra zeca d'altro dominio intorno le fatture delli danari, e credo anco ciò essere stato fatto ed usato nelle zeche d'un istesso dominio, cioè da una zeca all'altra.
      Or qui è da notare che nella prima sorte di monete, delle dette tre fatte per essempio, si mostra che alcune sorti di monete, fatte sotto leghe rotte, resteranno, nel tassarle, di giusti valori senza rotti alcuni, solo, com'è detto, accidentalmente.
      Nella seconda si mostra che in alcune altre sorti di monete v'interveniranno rotti, non per causa del real valore delle lire 6 per oncia del fino, ma per cagione delle leghe rotte, e del numero variato delle monete alla libra delli medesimi valori e dell'istessa lega, e delle fatture non conformi alle altre.
      Nella terza parimente si mostra che in alcune altre sorti di monete v'interveniranno rotti per cagion dell'alterazione delli valori degli argenti, delle leghe rotte, del numero variato delle monete alla libra degli istessi valori e della medesima lega, e similmente delle fatture variate dalle suddette. E cosí da queste ragioni ciascun potrá facilmente venire in cognizione se sia mai possibile fare la giusta tassa alle monete, se non saranno osservati gli ordini universali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458