Perché questi tali sempre cercheranno di spendere o contrattare i loro danari cosí fatti o in mercanzie o altre robbe, over in far cambi di monete o altro con vantaggi, per riavere le suddette fatture ed anco i debiti laggi. A quali persone sará lecito ciò fare; e similmente ancora quelli primi, ch'avran ricevuto per le loro robbe o mercanzie queste tali nuove monete, o grosse o minute e di qual sorte siano, secondo il loro commodo, tutto ciò potran anco lecitamente fare.
Si debbe ancora considerare che quel mercatante o altro ch'averá in maneggio, poniamo, per scudi mille, quandoché gli facesse di bisogno, nelli principi dell'aprire questa nuova zeca, di far fare del suo argento, over trovare sorte alcuna di monete di bassa lega per spendere alla minuta, non resterebbe, per scudi quattro o cinque, ch'egli spendesse in fatture o laggi di esse, di fare i casi suoi. E se ben facesse tal spesa, si può considerare che anco egli potrebbe aver pigliato varie sorti di monete delle tassate, nelle quali vi fossero rotti vantaggiosi, che, facendole rifare in quella sorte di monete che gli fosse commoda, egli si vantaggerebbe di una parte delle fatture per cagion delli rotti suddetti. E quando anco non avesse monete vantaggiose o argento grezo per far fare monete basse o minute, egli potrebbe pigliare sin quasi delle monete che fossero state fatte sotto gli ordini nuovi per far fare dette minute, e non dovrebbe aver riguardo a spesa alcuna ch'egli facesse per suo interesse particolare, perché tutto ciò passerebbe poi a commodo ed utile e suo e d'altri, come nel capitolo XXIX si narra.
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