Pagina (113/458)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E cosí anco č sempre stata ed č mente delli re, prencipi e signori che da ciascuno sia ricevuto nelli pagamenti tutto quello che di ragione e veramente aver si debbe.
     
     
      CAPITOLO XLVI
     
      Conclusione del Discorso, nella quale si mostra l'ordine che in tutte le zeche tener si dovrebbe per coniare l'argento e l'oro.
     
      Ora, per concludere qualunque mio ragionamento, dico che, volendosi effettuare quanto vien proposto per far la zeca universale, vi hanno da concorrere ed intervenire quattro capi principali necessari, de' quali ciascuno contiene tre parti, da osservarsi unite e cosí tutte insieme, e non altrimenti.
     
      Primo capo, delli prencipi e signori.
     
      La prima parte, ch'appartiene alli prencipi, č che essi in modo alcuno non concedano che siano cavate le fatture dal corpo o dosso delle monete.
      La seconda, che facciano imprimere sopra tutte le monete, che per l'avenire si faranno, le note del loro valore, della lega o finezza e del numero di quante ne vadino alla libra, e con l'ordine nel capitolo XXII dimostrato; e che le note del valore abbiano sempre a significare le lire, i soldi e i denari sotto titolo d'"imperiale".
      La terza, che facciano provigioni di tempo in tempo, e particolarmente quando si dará principio all'osservazione delli presenti ordini, che tutti quelli, che porranno argenti nelle zeche per farli coniare, debbano ridurre la quinta parte di essi in monete minute, over altra porzione, come a' detti prencipi parerá, e di quelle leghe ch'essi conosceranno esser piú necessarie.
     
      Capo secondo, delli zechieri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





Discorso