La terza, che dalla giusta quantitá in peso del puro e del fino di ciascuna moneta nasca il suo giusto e reale dato valore, e che dai valori delle monete si conosca la quantitá in peso della bontade intrinsica, fedelmente e veramente in esse posta.
Onde da queste quattro cosí regolate condizioni si può molto ben conoscere che i danari con gli ordini del Discorso fatti, per avere la loro vera origine, il principio e la regola dalla naturale filosofia e dall'infallibile aritmetica (come di ciò ne viene anco acennato dal magno Cassiodoro nel capitolo che incomincia "Licet universis populis", ecc. e nel capitolo "Omnis quidem utilitas publica", ecc., giá dal detto autore nel Discorso allegati), riusciranno e saranno dei loro reali ed integri dati valori; e che serviranno non solo per uso publico e commune degli uomini in far pagamenti, ma anco che serviranno e resteranno come medaglie a perpetue memorie de' prencipi e delle republiche, che cosí li avranno fatto fare ad onore e gloria loro. Cosa veramente nuova e molto degna, che sará utilissima alle genti in universale, che apporterá grandissima contentezza a tutti i prencipi, e dalla quale ne risulterá perpetua quiete nel maneggio delli danari in tutto il mondo.
IV
Che non si debbano cavare le fatture dal corpo delle monete.
E perché forse a molti parerá cosa molto strana e difficile ilpagare le fatture delli danari overo il dare certa annua provigione alli zechieri che li faranno, a queste cosí fatte loro opinioni rispondo che ciò non dovrá parere cosa fuori del dovere; imperoché, o che si vuole che ogniuno abbia realmente il fatto suo nelli pagamenti con oro o con argento coniati, overo con le nominazioni ed i sopranomi alle volte alle monete dati, e come per proverbio antico si suol dire "che si dia o che si riceva l'ombra per la carne": or dica ciascuno sopra ciò il parer suo.
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