VII
Che vi debba essere un sol ordine in universale per fare ogni sorte di monete, cosí d'oro come d'argento.
In ultimo, per concludere questo mio picciolo trattato, dico che l'ordine, che sará posto a tutte le zeche in universale, causerá che tutti li danari si faranno con regola certa e ferma, e mai piú non si guasteranno per rifarne altri, per far guadagni con utile de' particolari e con danno enorme in universale, ma resteranno quasi eterni. Oltreché gli ori ed argenti, di minère o grezi, si contratteranno con i danari in altro modo di quello che si fa e si usa di presente. Percioché si contratteranno o si permuteranno con le monete, cosí d'oro come d'argento, sotto questi ordini fatte o tassate a peso per peso, in quanto al puro ed al fino e nella debita loro proporzione; e si fará solamente mercanzia sopra le fatture e i laggi di essi danari, come diffusamente di ciò nel capitolo XXIX si tratta: il qual capitolo, come anco il capitolo V, il XII, il XXII, il XXX, il XXXIII, il XLIV, il XLVI ed alcuni altri sono stati descritti e cosí posti dall'autore sotto i detti numeri, credo, segnalatamente e con qualche alta e degna considerazione.
E tengo per fermo che gli ordini del Discorso del detto autore saranno accettati non solo dai prencipi, ma anco i popoli tutto ciò favoriranno, per esser questo cosí real maneggio utile in particolare ed in generale, il qual nasce e dipende dalla ragione, che come regina in tutte le cose predomina e predominerá, come anco sempre ha predominato, ed alla quale ciascuno come uomo si trova necessariamente esser soggetto e tenuto di ubidire.
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Discorso
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