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      Qual male non solo si è sparso per tutto il corpo a guisa di lepra, ma maggiormente abbonda nella cittá che ne è capo, al che forse saran gran parte di riparo le provisioni che si aranno da fare, che causaranno l'abbondanza della moneta in detto Regno, che non solo giovaranno per il pericolo predetto, ma ancora che non abbondi di tanti furti e assassinii piú di qualsivoglia parte d'Italia. Restará dunque servita l'Eccellenzia Vostra, con quella solita umanitá, con la quale non sdegna anzi accetta quella picciolissima offerta delli duoi minuti della povera vedova, non sdegnare di legere, qualunque si sia, questa mia opera, la quale trattando materia grande e nuova, per li defetti che vi sono la defenderá l'una e l'altra qualitá. La prima, per non posserla supportare ingegni piccioli, che di sotto non vi caschino; e la seconda, per non permetterli guida, e, bisognandoli farsi essa la strada, non sará maraviglia se si erra. Sia dunque questa mia fatica per abbozzatura dell'imagine, lasciando ch'altri gli donino li perfetti colori e ultimi lineamenti, bastandomi assai far ufficio di cote e ch'il mio pensiero si drizzi a segno di servire in alcun modo il gran zelo di Vostra Eccellenzia. Alla quale, facendo umilissima reverenza, me l'inchino.
     
      Dalle carceri di Vicaria, oggi a 10 di luglio 1613.
     
      Di Vostra Eccellenzia
      umilissimo servitoreANTONIO SERRA.
     
     
     
     
      PROEMIO
     
      Disponere bene una republica overo governar regni e rimediare alli disordini che possono nascere o defetti che vi sono, par sia, quasi e senza quasi, cosa commune a tutti e che ciascuno presuma ciò intendere; di modo che, a qualsivoglia pericolo che li soprastasse e di difficile rimedio, se offereria ritrovar pronto espediente, ancorché rozzo idiota, e diria che si deve far questa provisione, promulgar questa legge e che, si toccasse a lui governare, provederia in quel modo, e cosa simile: soccedendo il contrario in qualsivoglia altra scienzia e arte, che nissuno ardisce trattarne se prima non ha acquistato l'abito o esercizio di quelle in tutto o in parte, come si vede nella filosofia, astrologia, matematica e altre facultá, e cossí in tutte le arti.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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