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      E quanto si è detto presumersi da ogniuno saper governar regni, nasce in consequenzia dal pretendersi da ciascuno conoscere il giusto da l'ingiusto; ché non solo ogni uomo, quantunque ignorante, professa saper questo, ma insin a' fanciulli, quali ancora non hanno discorso: come si vede per esperienzia che, soccedendo o proponendosi alcun caso a qualsivoglia, e domandandolo:--Qual tiene ragione? Che saria di giustizia?--subito risponderá il suo parere, benché non sia sua professione, dicendo:--Questo ha ragione. Quello vuol la giustizia;--e li fanciulli sogliono far il lor capo e nelle occasioni determinar qual abbia il torto e qual abbia ragione. Lo che professarsi cosí universalmente par debba concludere che tanto governar regni quanto distintamente conoscere l'ingiusto dal giusto sia cosa facilissima, mentre da ogniuno senza impararlo s'intende.
      Non è dunque maraviglia se Marco Antonio de Santis, uomo prattichissimo in negozi, con altri si abbia persuaso d'intendere la vera causa perché in questo regno di Napoli vi siano tante poche monete, che si può dire che non ve ne siano, dovendovene essere per necessitá per tanta robba che ogni anno se ne estrae per fuora; applicando questo all'altezza del cambio di Napoli con le altre piazze d'Italia, apportandovi subito il vero remedio a un tanto male potente di causare l'ultima roina del Regno, riformando il cambio a prezzo basso, affermando cosí certo l'uno e l'altro che con maggior certezza non si potria affermare il foco esser caldo, comprobando questa sua sí fatta opinione con tante ragioni colorate, che conforme quella si sia fatta pragmatica sopra la reforma del cambio per questo espediente.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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