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      E a questo rispetto Genova sará la prima cittá in Italia, nella quale sia in perfezione questo accidente, per il quale vi sono tanti denari, che in nissuna cittá d'Italia ve ne sono tanti in particulare; e, dopo quella, Fiorenza, e, dopo, Venezia, nella quale, benché vi sia piú trafico che in tutte le cittá d'Italia insieme, nientedimeno a rispetto di questo accidente terrá lo terzo loco. Come, dall'altra parte, la cittá di Napoli sará quella, insieme col suo Regno, dove il predetto accidente non se ritrova, ma vi è tutto il contrario, poiché l'abitatori del paese sono tanto poch'industriosi, che non traficano fuora del loro proprio paese; e non solo non traficano nell'altre province di Europa, come Spagna, Francia, Alemagna e altre, ma neanco nella propria Italia; né fanno l'industrie del paese loro istesso, e in quello vengono a farle gli abitatori d'altri luoghi, principalmente della loro medesima provinzia, come sono genoesi, fiorentini, bergamaschi, veneziani e altri. E, con tutto che vedeno le predette genti far l'industrie nel loro medesimo paese e per quelle arrichirsi, pure non sono di tanto d'imitarli e seguir l'essempio, fatigando nelle proprie case. L'opposito tutto di genoesi, li quali, non contenti dell'industrie che si possono fare nella loro medesima provinzia, dico Italia, giá che nel proprio paese poche ve ne sono, non sparagnano fatiga o pericolo, peregrinando non solo per ogni provinzia dell'Europa, ma dell'altre parti del mondo, insin nelle Indie nòve, quando possono aver licenzia dalla Maestá cattolica.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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