Perciò, avendo fatto conoscere le cause, brevemente in generale, che possono fare abbondare li regni d'oro e argento, e applicatole al particolare del Regno nostro, contraponendo la cittá di Venezia con Napoli e in confuso l'altre cittá d'Italia, con dechiarazione sufficiente per la cognizione di quanto si è detto, non resta altro che discorrere nella seconda parte sopra la veritá della opinione del detto De Santis, conforme si è promesso, e nella terza parte sopra alcuni remedi e provisioni in generale, e in particulare per il Regno nostro, del modo che mi parrá espediente sopra tal materia.
IL FINE DELLA PRIMA PARTE.
PARTE SECONDA
PROEMIO
Quando l'intelletto apprende un concetto falso per vero, e senza discorrere altro si quieta, o pure, discorrendo, s'inganna e constituisce un fundamento falso, di necessitá séquita che quanto depende da detto fondamento non ha certezza alcuna di veritá; e cosí le provisioni, che si fanno supponendosi per vere, non riescono. Questo istesso mi pare sia successo nel Discorso fatto da Marco Antonio de Santis sopra l'effetto che fa il cambio in Regno, nel quale, avendo constituito per fondamento vero e reale che il cambio basso sia la causa sola di fare abbondare il Regno di moneta e l'alto impoverire, ha quello cercato provare con diverse ragioni; ed è stato causa che si sia fatto provisione circa il bassare del cambio, promulgandosi pragmatica, conforme al suo parere, per fare abbondare il Regno di denari, cosí come diffusamente promette in detto suo Discorso.
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