Che se Giulio Polluce calcola che in Grecia, a tempo che quelle repubbliche fiorivano, un'oncia d'oro valeva una libbra d'argento; ciò non ostante, dalla grande varietá che in diversi tempi s'è veduto in questa proporzione, non può negarsi mal fondata la massima, non solo del Bodino, che, come dissi, ha preteso essere stata quasi sempre per 2000 anni avanti lui quella di 12 ad uno, e dover in avvenire conservarsi tale, ma di Gasparo Scaruffi ancora, che nel suo Alitinonfo pretese d'insegnar il modo di mantener per tutto la moneta agli stessi prezzi per sempre. Ma supponeva che nel mondo non v'avesse difficoltá a questo 12 d'argento per uno d'oro per sempre, e non osservava che, se dall'Indie o dall'altre miniere cominciasse a venir molta piú copia d'oro che prima e molta minor copia d'argento, comincerebbe a barattarsi l'argento coll'oro a nuova proporzione, riducendosi ad 11, a 10 ed anche meno per uno; essendo che non istá in podestá de' principi il regolar sí fattamente le volontá dei sudditi in questa materia, che non siano trasgredite le sue leggi subito fatte, ogni volta che queste esorbitano fuori delle naturali proporzioni. Provi un principe a voler che si barattino per due scudi soli le doppie, e vedrá se, fuor di quei pochi che non avranno altro con che comprar il pane, gli altri non le asconderanno subito; e se chi averá bisogno di doppie non le ne anderá a comprar di nascosto anche per tre, che suol essere il loro prezzo corrente, da chi le averá. Non è dunque vero che fosse per lo passato, né che sia sempre per essere in avvenire, la stessa proporzione di 12 ad uno fra l'oro e l'argento, essendo molto lontani da quello, quasi sempre, che voleva il Bodino, gli esempi addotti e l'odierna esperienza, che in 100 anni da meno di 12 ella è passata quasi a 15 per uno.
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