E non è sí facile lo scoprire la falsitá di tali monete, ogni volta che siano fatte della bontá di quelle del principe: perché, quanto a' conii, siccome nella zecca si mutano spesso, perché si consumano, ed il maestro ne rifá un altro, imitando in tutto e per tutto il primo senza differenza sensibile; cosí nelle zecche nascoste hanno pur troppo gente che li sa altrettanto imitare, onde il popolo non può distinguere i veri dai falsi. E se coloro, che, giá dieci o dodici anni sono, sparsero tanti soldoni falsi per lo Stato veneto, non avessero anco nel peso e nell'intrinseca bontá voluto far guadagno, sarebbe stato molto difficile il rimediar al male che introducevano; ma la sottigliezza ed il colore ben presto furono presi in pratica da' popoli per distinguerli e rifiutarli, onde ne passò di poi quantitá in Ferrara ed in Bologna, ove gli ho veduti io lungo tempo aver corso per un quattrino l'uno, che non era il terzo del soldo che nello Stato veneto avevano tentato d'imitare. Cosí certe monete bolognesi, dette "moraiole", che valevano due bolognini l'una, furono imitate ora sono sedici anni incirca, in modo però che, sebbene a chi non sapeva leggere parevano le stesse, dalle lettere però d'intorno si conosceva esser diverse ed aver il nome d'altra legittima zecca. E prima che se ne scoprisse la fraude, n'erano introdotte giá molte frammischiate colle buone; ma la sottigliezza ed il colore, che massimamente nel consumarsi acquistavano, le palesò ben presto; onde furono bandite e ricusate dal popolo, prima che il male crescesse.
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