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      Anzi non biasimo se, per ciò fare con tanto piú di diligenza e prestezza, pigliano ad interesse danaro da altri; e se hanno l'occhio (particolarmente nelle piazze di confine, ove la necessitá di vicinanza molte volte dá il corso alle monete inferiori d'un paese nell'altro), se stanno, dico, attenti se qualche moneta forestiera si insinua a poco a poco fra la plebe a maggior valuta o prezzo del giusto; e se, per darle credito, arrischiano qualche cosetta a pigliarla a maggior valuta essi ancora in principio, ch'ella non meriterebbe, acciò, vedendo la plebe e gli artigiani che i mercanti non la rifiutano, piú facilmente la ricevano: onde, tantosto ch'ella ha cominciato a correre comunemente, ne fanno venire gran quantitá di casse dal paese ove è battuta, lasciando qualche porzione di guadagno ancora a chi la manda, e, prima che i magistrati s'avvedano del pregiudizio e risolvano del rimedio, ne riempiono in breve tutto lo Stato, mandando nello stesso tempo fuori di Stato la moneta migliore.
      Cosí, credo, farei io ancora, se a quella professione fossi applicato; e parmi che, se io fossi un mercante di Verona o di Brescia assai danaroso, ed osservassi che dal frequente passaggio de' tedeschi confinanti si fosse introdotto per abuso di spendere i grossi e carantani tedeschi ed i funfnezeri a prezzo maggiore dell'intrinseca loro valuta (verbigrazia, funfnezeri per 25 soldi, che non hanno argento per 21.10, e gli altri a proporzione), per accreditarne meglio il corso, gli accetterei anch'io in parte a quel prezzo; onde gli altri mercanti inferiori, dal mio esempio, li ricevessero anch'essi.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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