Ora io farei ben volentieri il conto a qual proporzione in quei paesi sta l'oro e l'argento; ma non ne trovo la via, perché fra tanti disordini non è possibile raccapezzarne il filo. Pure tentiamo almeno.
Sono li testoni in bontá di 11 once per libbra e pesano, secondo il peso nuovo, 195 grani a peso di Bologna; ma pesavano prima 204. Dunque hanno di fino ciascun testone grani 178 3/4, ma una libbra d'argento fino contiene grani 7680 in ragione di grani 640 l'oncia. Secondo quel peso, adunque, con una libbra d'argento fino si fanno testoni 43 meno 6 grani, che, a 30 baiocchi l'uno, vagliono 64.9. Ma la doppia di Bologna, di bontá di caratti 21 grani 21, pesa grani 140, ma tiene di fino solo grani 127 5/8: onde in una libbra d'oro fino saranno doppie 60 grani 22 1/2, che, a 15 lire la doppia, vagliono 902. 8. 21. Val dunque la libbra d'argento fino in testoni lire 64.9. La libbra d'oro fino in doppie, lire 802. 8. 2. E la proporzione di questi fra l'oro e l'argento è di 14 e 1/12 ad uno; e però consta manifestamente che fanno valere l'argento assai piú della vera analogia che corre fra l'altre piazze, particolarmente in Genova, ove battono l'oro e l'argento a proporzione di 14 3/4 per uno. Di qui nasce che mai non averanno in quei Stati doppie di peso, e, se ne batteranno assai, subito saranno portate fuori di Stato; perché, se batteranno una doppia, in altri Stati si avrá tanta moneta d'argento piú di quello che averebbono in Bologna, quanto importa la differenza di 14 1/12 a 14 3/4. Ma in fatti, benché abbiano battuti molti testoni, pochi nondimeno se ne vedono, essendo portati in altri Stati, e corrono in sua vece doppie scarsissime; onde, supposte esse doppie calanti solo di 8 grani l'una, vediamo se la tolleranza di questo abuso sia sopportabile.
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