Ma, per vedere un po' di saggio della grandezza del danno che apporterebbero se piú oltre si lasciassero correre, eccone un solo calcolo, che basterá a farne conoscere l'evidenza.
Pesano una gran parte de' traeri, che d'Allemagna sono comparsi in Italia da pochi anni in qua, caratti sette e mezzo l'uno a peso di Venezia: onde in una marca ne vanno 153 e 3/5, ed hanno di fino caratti 500 per marca uno per l'altro; e, perché si spendono a 5 soldi l'uno, importano 758 soldi. Onde, se tanto vagliono 500 caratti di fino argento, una marca d'argento fino, ch'è caratti 1152, vien valutata in detta moneta soldi veneti 1769 e mezzo in circa.
Se ricevono a baratto ducati veneti, questi sono di peso a bilancia veneta caratti 110 peggio 200 per marca; onde hanno di fino ciascuno caratti 90 9/10; e, spesi a ragione di lire sei soldi 4, come gli ha valutati il principe, valerebbe la marca d'argento fino soldi veneti 1571 e mezzo. Ma in traeri s'è visto sopra che vien valutato l'argento fino soldi 1769 e mezzo la marca; dunque vi corre svario soldi 198, che sono quasi dieci lire per marca. Onde, se ogni soldi 1571 peggiora 198, barattando a traeri, si viene a peggiorare dodici e tre quinti per cento di tutto l'argento che in ducati veneti va a baratto di traeri in Allemagna: perché, considerando il baratto d'argento fino per argento fino, Venezia dá il suo argento fino contenuto ne' ducati per soldi 1571, e lo riceve contenuto in traeri a soldi 1769 e mezzo, oltre il danno che sentirebbe dalla raffinatura; e però non è maraviglia se gl'incettatori pagano il ducato piú di lire 6.4, e se egli è alzato di prezzo fino a lire 6.8 di Venezia sotto gli occhi stessi del principe, e fino a lire 6.16 in Brescia.
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